Quanto è caldo il suono?

Un gruppo di fisici dell’Università dello Utah ha sviluppato un dispositivo per convertire il calore in suoni, quindi in corrente elettrica. La tecnologia, a detta dei ricercatori, potrebbe essere applicata per la trasformazione delle perdite di calore in molti apparecchi.
Il progetto di ricerca, iniziato nel 2005, è denominato Thermal Acoustic Piezo Energy Conversion (Tapec); esso si è sviluppato soprattutto grazie ad un finanziamento di 2 milioni di dollari dalla US Army, che intende sfruttarne gli sviluppi per recuperare parte del calore disperso nell’ambiente dai radar o per ricavare energia sufficiente per il funzionamento dei dispositivi elettronici sui campi di battaglia.
L’apparecchio, sviluppato dal ricercatore Orest Symko con l’aiuto di cinque suoi studenti, é basato su un processo a due stadi: il primo è responsabile della conversione del calore in un suono, tramite dispositivi termoacustici, il secondo stadio si basa invece su dispositivi ‘piezoelettrici’ che convertono la pressione – in questo caso determinata dal suono che arriva sulla loro superficie – in corrente elettrica.
Si possono riscontrare interessanti applicazioni in campo civile: integrato in un computer il dispositivo complesso in questione potrebbe alimentare i circuiti elettronici con il calore prodotto dagli stessi, limitando quindi i consumi energetici, soprattutto nel caso dei server, che richiedono alimentatori piuttosto “esosi”in termini di corrente elettrica, nonché anemometri ad ultrasuoni per ricavare parametri ambientali come la velocità sonica e direzione del vento, le componenti cartesiane U – V – W della velocità del vento, la velocità e la temperatura sonica.

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